Cambiamo le valvole all'amplificatore Stax SRM 006TS

Come forse avrete letto nella recensione di questo formidabile amplificatore, lo 006TS sfodera un suono valido ed appagante già così come esce di fabbrica, e personalmente lo ritengo un best buy elettrostatico, ma sappiamo tutti come va il mondo dell’audiofilia, alla costante ricerca di perfezionare il meglio ! Cosi grazie all’amicizia ed alla esperienza tecnica di Mariovalvola maturata nel mondo delle valvole e dell’autocostruzione di amplificatori di ottima qualità mi sono spinto alla ricerca di una sonorità che potesse risultare ancora più reale e veritiera per le mie orecchie.
La prova è stata circoscritta agli ascolti dei brani test con i quali misuro da anni la bontà delle catene audio; alle cuffie Stax SR-L 700 mk2 e limitata al dac terminator come unica sorgente per contenere al massimo le variabili in gioco.

Ricordo a chi avesse perso la prima parte della recensione che il suono è neutro e naturale, con la giusta dose di corpo che le valvole sanno offrire; una proposizione equilibrata dell’intera gamma dinamica, con un piccolo arrotondamento nei bassi-bassi ed una percettibile chiusura di ampiezza di scena nel comparto sovra-acuto.
Nel complesso una riproduzione fedele di quanto registrato nella ripresa sonora, capace di rendere al meglio tanto nei piccoli organici classici ed acustici o ancora di più nelle voci maschili e femminili almeno fino al mezzo soprano. Sorprendente come risultino tridimensionali i tintinnii di piatti e cimbali, mai secchi, anzi palpabili....magia delle cuffie elettrostatiche !

Come ho già detto altre volte una buona parte del merito va spartito con le ottime SR-L 700 mk2 che con il loro splendido dettaglio rendono percepibile agli orecchi più esperti i limiti delle pur valide valvole Electro Harmonix, ovvero una certa durezza nella gamma alta dei violini e delle voci corali. Non stiamo parlando di difetti,...ma si può far meglio.
Cosi come rendono captabili con più chiarezza i confini della gamma dinamica nell’estremo basso che appare appena più stretta rispetto al palcoscenico fino ad ora tratteggiato, e pur mantenendo la stessa nitidezza e senza mai scontornare il suono base, sfumano delicatamente sparendo di scena. Questo fenomeno che è molto più corretto e digeribile acusticamente rispetto all’arrotondamento pronunciato di altri amplificatori di minor lignaggio, è nuovamente attribuibile in gran parte alle valvole.
Ho provato 3 coppie di valvole NOS rigorosamente selezionate e abbinate.
6SN7 GTB USA
6CG7 USA ( EX77 188-5 )
6SN7 GTB Sylvania chrome top

Le 3 coppie di valvole hanno impresso una forte personalità al suono dell’amplificatore, dimostrandosi ( quest’ultimo ) ancora una volta l’esemplare capacità di rendere perfettamente quanto sia posto a monte, che tradotto significa trasparenza ed equilibrio.

Cominciamo dalle 6SN7 GTB USA* conosciute ed apprezzate per la musicalità che sanno apportare, a discapito di qualche ritocco alla gamma tonale: le 6SN7 mettono avanti un comparto della gamma media e bassa di estrema profondità e scorrevolezza. Il termine “corposo” è più che mai appropriato e rapportato ad un ambito d’ascolto elettrostatico non può che dare beneficio alle note carenze di struttura e corpo che il registro basso denuncia sopratutto nei generi più esigenti d’impatto.
Pur aumentando il corpo del medio-basso e del basso non viene mai a mancare la coerenza e la pulizia timbrica, ed i suoni risultano articolati e veloci, ma come accennavo, i movimenti orchestrali di violoncelli e oboe divengono fluenti e narrativi senza incertezze e asperità, come levigati da una esecuzione dolce e melodiosa.
Il rovescio della medaglia sta in una sensazione di arretramento della gamma medio-alta ( non acuta ) nella quale non si riesce a ritrovare la stessa rotondità e connotazione espressiva.
In effetti non lo descriverei come una carenza o un difetto quanto piuttosto una mancata capacità di fare altrettanto bene di quanto non faccia il reparto medio basso.
Il palcoscenico è adeguatamente ampio ma guadagna capacità di introspezione rispetto alle valvole originali ed il posizionamento degli strumenti e la rifinitura timbrica aumentata li rende più facilmente collocabili nell’orizzonte virtuale.
Un paio di valvole musicali e apprezzate da coloro che amano una ricchezza di calore ( talvolta eccessivo per i gusti personali di chi scrive ) ma che regalano ascolti non affaticanti per la capacità che ho descritto precedentemente di levigare qualsiasi asprezza del registro medio alto.
In conclusione, la sostituzione della coppia di valvole originali con le 6SN7 produce un significativo salto di qualità, tanto più elevato quanto più si apprezzi un timbro caldo ed avvolgente controllando un pochino la brillantezza generale.

A questo punto, Mariovalvola accolte le mie titubanze in gamma medio-alta estrae dal cilindro una coppia di 6CG7 made in USA.
Il tempo di mettere in servizio lo Stax 006TS e fin dalle prima note...nasce un sorriso sulle mie labbra ! Potrei definire questa valvola la perfetta quadratura del cerchio.
Certo, se potessi fare un confronto immediato con le precedenti 6SN7 avvertirei un suono leggermente più magro nella gamma bassa ma in realtà non è questo a colpire, quanto un senso generale di ariosità e definizione diffusa sull’intera gamma sonora.
I bassi scendono precisi, cadenzati e distinti quando serve, approdando al registro medio con una continuità meravigliosa e giungono con la dovuta luminosità ed ampiezza di scena anche nella regione acuta dove finalmente si respira la stessa aria tersa del comparto basso e medio.
Ogni zona della gamma è proposta in maniera equilibrata e non ce nè una che prevarichi sull’altra trasformando l’ascolto in puro godimento musicale. Anche le cuffie 700mk2 che altre volte ho accusato di essere un pò troppo decise sulle note dei bassi e dei contrabbassi risultano alleggerite dalla cura delle 6CG7. La caratteristica che si apprezza maggiormente è il respiro che permea l’intera esecuzione laddove sia possibile salire dai bassi più gravi alle note acute di un clavicembalo o di un ottavino.
Inoltre si è persa qualche accenno d’asprezza delle valvole originali e pare che anche lo 006TS gradisca questa coppia con la quale riesce ad esprimersi al meglio.

6SN7 GTB Sylvania Chrome top
L’ultima accoppiata è costituita da due GTB Sylvania, valvola eccellente ma meno poliedrica, o per meglio dire, con una personalità ben precisa che potrei riassumere come una “quasi-sintesi” delle due precedenti. Porta in dote il corpo e la musicalità fluida e suadente nella gamma bassa al pari della 6SN7 ma a differenza di questa regala spessore con una autorevolezza più decisa o ragionata...disegnando un basso corretto, preciso, con quella dose giusta di “carne sull’osso” come dicono gli amici americani che rende l’ascolto più materico ma senza mai dimenticare la precisione e la velocità.
Questa valvola prima fra tutte ha messo in evidenza il limite progettuale del magnifico 006TS, dando la netta percezione di poter fare ancora meglio ma con amplificazioni più muscolose e possenti.
Dicevo velocità ed articolazione nel basso ma anche espressività e musicalità che si raccorda al registro medio che seppur raffinato non tiene il passo delle frequenze più basse, determinando un arretramento facilmente percepibile. A volte non guasta, anzi potrebbe rendere persino più piacevoli alcuni generi musicali o talune registrazioni, ma pecca un pò in coerenza generale.
Fino a giungere agli acuti ( bassi, medi e alti senza distinzione ) nel quale la valvola torna a splendere ed in questo unisce le caratteristiche delle due valvole precedenti.
Lo 006TS riconquista luminosità, spazio ed aria....divengono individuabili senza sforzo i singoli strumenti e la loro collocazione durante la ripresa. Una coppia di valvole che a parer mio non trovano la giusta dimensione nello Stax SRM 006TS e che guardano un pò più in alto per dispiegare la propria potenzialità e dispiegare l’intera espressione della quale sono dotate: raffinatezza e palcoscenico. Infatti montate sullo Stax 700T cominciano a sfoggiare un basso ancora più articolato e profondo, davvero rimarchevole, coerente con tutto l’insieme dell’esecuzione, livellando molto l’arretramento della gamma media che ora ritrovo correttamente disposta ( complice forse una certa impostazione “mediocentrica” del 700T ) per terminare con una gamma acuta precisa ed estesa in senso orizzontale e verticale quanto il comparto basso.

Le mie orecchie non hanno dubbi, le 6CG7 sono quelle che offrono un maggior equilibrio complessivo, imponendo un IMPERCETTIBILE rinuncia al vigore della linea del basso, ma permeando di raffinata neutralità qualsiasi ascolto.


* necessitano di uno zoccolo adattatore per essere montate sullo Stax SRM 006TS


Rammentiamo a tutti che la sostituzione e montaggio delle valvole con la relativa taratura del bias sull’amplificatore va fatto SOLO da mani esperte e nella consapevole considerazione degli alti voltaggi in gioco.


P.S. Per chi non fosse convinto di ciò che scrivo ( e nel rispetto dei gusti personali s’intende ! ) sappia che nonostante da un anno a questa parte sia entrato nel mio set up anche il fratello maggiore il SRM 700T con il quale suddivido gli ascolti, la musicalità e la prontezza che ritrovo nello 006TS non mi hanno permesso di metterlo in vendita.


Strumentazione e catene d’ascolti delle prove:
Dac Denafrips Terminator - amplificatore Stax SRM 006TS - cuffie Stax 700mkII



Indice delle recensioni >>



Una premessa finale !

Per rendere questa recensione utile a tutti, va ricordata una premessa essenziale: la musica passa attraverso le orecchie che possiedono forma e sensibilità diversa per ciascuno di noi, vale a dire che non solo producono una risposta diversa alle varie frequenze per caratteristiche morfologiche, ma soprattutto rispondono differentemente l'una dall'altra alle sollecitazioni prodotte da talune bande di frequenze in particolare.
Nel mio caso specifico ( lo scrivo per orientarvi alla lettura ) manifesto una certa intolleranza alle frequenze troppo pronunciate attorno al 1,2khz e trovo altrettanto insistenti quelle troppo enfatizzate vicine ai 90hz.
Questo preambolo servirà a tarare il lettore circa la mia criticità analitica, Che talvolta manifesterà Dei giudizi viziati dal gusto squisitamente personale, così come personale è Il repertorio d'ascolto che nel mio caso e lato per la maggior parte del tempo musica classica cameristica, sinfonica e vocale.
La riproduzione di un quartetto d'archi a titolo d'esempio, metterà in luce alcuni aspetti sonori che la medesima cuffia / amplificatore / sorgente impegnato in altri generi musicali non riuscirà ad indagare con tanta introspezione. Vale ovviamente, ( e per fortuna ! ) il contrario.
L’ovvia conclusione di questa premessa è che ciascuno ha le proprie orecchie ed i propri gusti musicali e d’ascolto, e principalmente a questi deve affidarsi anche a dispetto di una lusinghiera recensione verso questo o quell’apparecchio.
Nelle recensioni dell’Orecchio Musicale non sono solitodilungarmi in misure, rilevazioni, dettami costruittivi. ecc…perchè a meno di difetti o pregi particolari da porre in evidenza al fine della percezione audio, risultano informazioni facilmente reperibili presso il sito del produttore. L’unico motivo valido per leggere la mia opinione in merito è quella di ascoltare il parere delle orecchie di un musicista.
Grazie e buona lettura.


About me
Stefano Medici, musicista, scrittore e direttore artistico, si diploma in chitarra col massimo dei voti e borsa di studio, risulta vincitore in numerosi concorsi internazionali; svolge attività di concertistica da solista e in orchestra sia in Italia che all’estero, è docente alla cattedra principale dell’Accademia della Musica.
Revisore e trascrittore di opere per chitarra ha al suo attivo collaborazioni con RAI e MEDIASET, apprezzato musicista da pubblico e critica, nella sua carriera ha ricoperto importanti incarichi culturali per il Ministero, il Conservatorio e la Regione Veneto, avviando iniziative di diffusione culturale in collaborazione anche con l’Università di Padova e Confindustria Veneto.
Ideatore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi, dal 1995 è presidente e fondatore dell’Accademia della Musica, con la quale svolge un’importante ricerca nel campo delle neuroscienze e della Bio-risonanza applicata alla musicoterapia.

Accademia della Musica
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