Sono un estimatore del suono Stax, una firma sonora inconfondibile, un gusto trasparente di riprodurre la musica un marchio che si è guadagnato giusta fama in quattro decenni di sviluppo e tecnologia in continua evoluzione per soddisfare un numero sempre crescente di appassionati e non solo di musica classica, come fa credere un luogo comune difficile a cadere.
Qualità costruttive e design sono quelle tipiche del marchio Stax, sebbene modernizzato ma non alla ricerca dell’innovazione a tutti i costi; contrapponendo una solidità costruttiva fatta per durare nel tempo come testimoniano le tante realizzazioni degli anni passati che sono tutt’oggi oggetto di scambio fra gli appassionati del vintage, sfoggiando una perfetta forma anche a 20 anni di distanza.
Scoperchiando l’amplificatore si nota una pulizia di progetto ed un ordine dei componenti che colpisce anche l’occhio meno esperto, e le due valvole fanno bella mostra di sè allineate dal frontale verso la coda in modo longitudinale.
Lo Stax srm 006TS è poco ingombrante e pesa poco: potrebbero essere parametri ai quali non si da molta importanza al momento della scelta ma che si rivelano vincenti quando si deve trovare la corretta collocazione in un ripiano o su una scrivania.
Un ulteriore punto a favore dello Stax SRM 006TS è che non richiede molto tempo per scaldarsi e già dopo una decina di minuti è pronto a fornire musica col suo standard ottimale. A proposito di scaldare...nelle giornate più calde si fa sentire ed ha bisogno di respirare un pò di più, quindi meglio allontanarlo da ripiani troppo bassi o pareti che ne vincolino l’areazione per un corretto raffreddamento che secondo me giova anche al suono.
Il suono è molto musicale e per niente stancante, senza rinunciare ad una esposizione della gamma acuta mai nascosta o retrocessa; ed il basso corposo e semmai appena arrotondato nei bassi attorno ai 80hz zona nella quale è difficile per molti amplificatori conservare nitidezza e lucidità.
Il suono è neutro nel senso migliore del termine, equilibrato perchè alla musica non serve aggiungere niente se non una riproduzione fedele di quanto registrato nella ripresa sonora, ed in questo ogni apparato Stax è campione, muovendo dalle sorgenti e arrivando alle cuffie.
Lo Stax SRM 006TS si è dimostrato sensibile ad ogni variazione proposta, mostrando all’ascolto sfumature e minime colorazioni così come dettate dalle differenti sorgenti, rispondendo con una caratterizzazione accentuata nei contrasti in abbinamento al dac Audio GD R1, acquistando un pò di copro è rotondità in combinazione con il Lector Digitube 192, guadagnando pienezza nella schiena e nella gamma media, ma con il Venus ed il Terminator di Denafrips ha compiuto un significativo salto di qualità in ogni direzione.
In conclusione lo Stax SRM 006TS è capace di offrire ottimi ascolti, potrebbe essere paragonato ad un’automobile di media cilindrata briosa, scattante, energica e capace di dare divertimento fra le curve, un auto, per continuare il paragone motoristico, che “si prende subito in mano”. Questa è la caratteristica saliente dell’amplificatore, suona bene quasi con tutte le sorgenti e con tutta la musica che vi farete scorrere.
Le valvole Electro Harmonix, come tutto il resto della componentistica, guadagnano qualcosa con un centinaio di ore di rodaggio, ma senza promettere stravolgimenti anche perchè l’insieme è cosi ben affiatato che è difficile chiedere di più specie se rapportato al prezzo d’acquisto.
P.S.
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Una premessa finale !
Per rendere questa recensione utile a tutti, va ricordata una premessa essenziale: la musica passa attraverso le orecchie che possiedono forma e sensibilità diversa per ciascuno di noi, vale a dire che non solo producono una risposta diversa alle varie frequenze per caratteristiche morfologiche, ma soprattutto rispondono differentemente l'una dall'altra alle sollecitazioni prodotte da talune bande di frequenze in particolare. |
About me Stefano Medici, musicista, scrittore e direttore artistico, si diploma in chitarra col massimo dei voti e borsa di studio, risulta vincitore in numerosi concorsi internazionali; svolge attività di concertistica da solista e in orchestra sia in Italia che all’estero, è docente alla cattedra principale dell’Accademia della Musica. Revisore e trascrittore di opere per chitarra ha al suo attivo collaborazioni con RAI e MEDIASET, apprezzato musicista da pubblico e critica, nella sua carriera ha ricoperto importanti incarichi culturali per il Ministero, il Conservatorio e la Regione Veneto, avviando iniziative di diffusione culturale in collaborazione anche con l’Università di Padova e Confindustria Veneto. Ideatore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi, dal 1995 è presidente e fondatore dell’Accademia della Musica, con la quale svolge un’importante ricerca nel campo delle neuroscienze e della Bio-risonanza applicata alla musicoterapia. |
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