Cuffia Philips Fidelio X2HR

Visto il successo dalla Fidelio prima serie, apprezzata da molti come cuffia onnivora e perchè no, anche dagli appassionati di musica classica, Philips ha piazzato sul mercato la X2HR con diverse migliorie generali, e nel momento in cui ne sto scrivendo, si parla del lancio imminente di una X3 ulteriormente evoluta, ma le specifiche tecniche ed il prezzo non sono ancora stati resi noti.
La Philips X2HR rientra in quella categoria di cuffie che si fanno amare, pur con delle piccole debolezze, ma l’ambiente acustico o per meglio dire, l’interpretazione che sanno fornire della riproduzione dei brani è accattivante, piacevole e poco affaticante.
Osservando la curva della risposta in frequenza, ci sono tutti gli ingredienti per il successo, ma anche qualche peccatuccio nella zona del medio basso un pò presente e nelle armoniche fra i 1000 e 2000hz dove il compitino è stato svolto con un pò di distrazione.
Le prime impressioni riguardano le dimensioni generose della cuffia che si fanno sentire solo nelle operazioni di metti e togli ( e riponi ) perché tutto sommato una volta in testa risultano comode, sebbene gli ingombri laterali rimangano e muovendo la testa si percepisca la sensazione di “guidare un furgone” piuttosto che una vettura.

Prima di esprimermi sul suono ancora una nota questa volta sui materiali scelti: il look esterno dei pad è molto hi-teach e si pone in contrasto con il rivestimento in velluto nero che come potete immaginare risulta comodo ma tende un pochino a scaldare nella stagione estiva. Comoda e con un cavo dotato di una guaina che lo tiene più rigido rispetto ai cavi gommosi di altre cuffie e questo non mi dispiace, perché sebbene adeguatamente lungo, una volta sistemato sulla scrivania o sul bracciolo della poltrona sta fermo e non si mette a ballonzolare ad ogni piccolo movimento.
Per contro la X2HR non è progettata per essere pilotata a masse separate, forse lo sarà il nascituro modello X3. Poco male, si può comunque ricorrere ad un upgrade del cavo in dotazione, che personalmente ho trovato consono in prestazioni al livello della cuffia. Tornando ai pad, l’unica controindicazione è che come tutto il vellutino diventa un ricettacolo di pelucchi e fibre e bisogna tenerlo pulito perché altrimenti da una sensazione visiva di trasandato e diciamo anche poco igienico.

Come suona ?
Se dovessi dare un giudizio rispetto al prezzo pieno a momento del lancio direi che suona bene senza infamia né lode, ma siccome lo street price delle politiche commerciali Philips è spesso notevolmente abbassato rispetto al listino.....devo ammettere che la Fidelio X2HR comincia a divenire una scelta interessante.
Si, è bassosa e non fa niente per nasconderlo, ma è una caratterizzazione che emerge solo con i generi che richiedono maggior coerenza di spettro, come la musica cameristica o il jazz acustico, ma in cambio diviene molto piacevole ascoltata a volumi bassi, magari per accompagnare un ascolto disimpegnato, durante il quale la gamma bassa si trova magicamente allineata alle altre frequenze, donando corpo ed un pò di pepe alla riproduzione.
Se devo muovere una critica, riguarda piuttosto un modesto arretramento di una ristretta porzione della gamma medio alta prossima ai 1,2khz che si perde appena per poi essere rafforzata dalle frequenze che seguono rendendo taluni ascolti leggermente acidificati sui timbri estremi delle voci dei soprani. ( ed ovviamente in tutti i suoni che ricadono più meno in quello spettro ).

Un piccolo trucchetto per dare luminosità ad una cuffia che in mancanza di un picco repentino in quell’area avrebbe suonato troppo scura e incassata; però si fa presto a fare la tara e l’orecchio non ci fa più caso e si concentra sulla musica, che con la Fidelio può spaziare dalla classica alla acustica anche se a mio parere è nella musica leggera ed il rock sa esprimersi al meglio, colorando la scena con la sua timbrica e rendendo piacevole l’ascolto.
Da qualche tempo è diventata la mia cuffia preferita per quando desidero ascoltare senza impegno, cioè a volume basso magari dedicando un’area del mio limitato cervello a qualche altro lavoretto, ma senza rinunciare a godermi l’espressione musicale. Infatti l’accordatura generale della X2HR ascoltata a volumi contenuti propone una sorta di loudness naturale che mette in linea un po’ tutte le frequenze dei brani, cosa che con cuffie molto più costose e migliori in assoluto, non avviene per via di una mancanza di corrente adeguata per sollecitare i driver nelle condizioni ideali.

Con la sua impedenza di 32 ohm se ne infischia abbastanza di essere attaccata ad uno smartphone o all’uscita integrata dell’amplificatore di turno, mostrando una firma sonora costante anche al variare della catena sorgente amplificazione. Entro certi limiti, si intende, perchè scomodando amplificatori con la “A” maiuscola la timbrica migliora, la gamma tonale si pulisce dai bassi, guadagna qualità, e la scena respira meglio sia sul piano orizzontale che nella profondità…ma senza fuochi d’artificio, denunciando chiaramente il limite progettuale di una cuffia tuttofare, affidabile e ben suonante nei limiti della sua categoria.


Giusto per fare qualche paragone:
AKG 701 / Fidelio X2HR - la AKG è sicuramente più lineare e sulla mia testa calza anche meglio, però ha un suono più sottile e costantemente arretrato e richiede continui aggiustamenti del volume per trovare la “polpa” nei brani in ascolto: la Fidelio a mio parere è un passo avanti nonstante possa risultare un po’ più esuberante in certe tracce.
Sennheiser HD660S / Fidelio X2HR – la senny è Spesso in scrivania mentre studio o lavoro ma essendo una cuffia di rango mi distrae troppo perché finisco sempre con il seguire la musica e perdere la concentrazione su quello che dovrei fare, con la Fidelio non succede, riesco a tenere un orecchio alla musica ed un occhio al lavoro ! Del resto relegare una serie 6xx per un ascolto disimpegnato sarebbe veramente ingeneroso, e la qualità superiore che la HD660S riesce a mettere in campo rispetto alla pur valida Philips risulta evidente, come evidente è il divario di prezzo che le separa.

In conclusione, acquistata al di sotto del prezzo ufficiale di listino, la Philips Fidelio X2HR diventa una bella cuffia tuttofare che non mancherà di farvi apprezzare anche i vostri migliori CD, riposante e soprattutto dedicata all’ascolto a basso volume, grazie a 30 ohm di impedenza nominale si pilota con tutto e sa dare delle belle soddisfazioni, persino quando vorrete guardare un film arricchito da bella colonna sonora.



Indice delle recensioni >>



Una premessa finale !

Per rendere questa recensione utile a tutti, va ricordata una premessa essenziale: la musica passa attraverso le orecchie che possiedono forma e sensibilità diversa per ciascuno di noi, vale a dire che non solo producono una risposta diversa alle varie frequenze per caratteristiche morfologiche, ma soprattutto rispondono differentemente l'una dall'altra alle sollecitazioni prodotte da talune bande di frequenze in particolare.
Nel mio caso specifico ( lo scrivo per orientarvi alla lettura ) manifesto una certa intolleranza alle frequenze troppo pronunciate attorno al 1,2khz e trovo altrettanto insistenti quelle troppo enfatizzate vicine ai 90hz.
Questo preambolo servirà a tarare il lettore circa la mia criticità analitica, Che talvolta manifesterà Dei giudizi viziati dal gusto squisitamente personale, così come personale è Il repertorio d'ascolto che nel mio caso e lato per la maggior parte del tempo musica classica cameristica, sinfonica e vocale.
La riproduzione di un quartetto d'archi a titolo d'esempio, metterà in luce alcuni aspetti sonori che la medesima cuffia / amplificatore / sorgente impegnato in altri generi musicali non riuscirà ad indagare con tanta introspezione. Vale ovviamente, ( e per fortuna ! ) il contrario.
L’ovvia conclusione di questa premessa è che ciascuno ha le proprie orecchie ed i propri gusti musicali e d’ascolto, e principalmente a questi deve affidarsi anche a dispetto di una lusinghiera recensione verso questo o quell’apparecchio.
Nelle recensioni dell’Orecchio Musicale non sono solitodilungarmi in misure, rilevazioni, dettami costruittivi. ecc…perchè a meno di difetti o pregi particolari da porre in evidenza al fine della percezione audio, risultano informazioni facilmente reperibili presso il sito del produttore. L’unico motivo valido per leggere la mia opinione in merito è quella di ascoltare il parere delle orecchie di un musicista.
Grazie e buona lettura.


About me
Stefano Medici, musicista, scrittore e direttore artistico, si diploma in chitarra col massimo dei voti e borsa di studio, risulta vincitore in numerosi concorsi internazionali; svolge attività di concertistica da solista e in orchestra sia in Italia che all’estero, è docente alla cattedra principale dell’Accademia della Musica.
Revisore e trascrittore di opere per chitarra ha al suo attivo collaborazioni con RAI e MEDIASET, apprezzato musicista da pubblico e critica, nella sua carriera ha ricoperto importanti incarichi culturali per il Ministero, il Conservatorio e la Regione Veneto, avviando iniziative di diffusione culturale in collaborazione anche con l’Università di Padova e Confindustria Veneto.
Ideatore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi, dal 1995 è presidente e fondatore dell’Accademia della Musica, con la quale svolge un’importante ricerca nel campo delle neuroscienze e della Bio-risonanza applicata alla musicoterapia.

Accademia della Musica
@ copyright di Stefano Medici
Recensioni, Audio, hi-fi, hi-end, valvole, stax, sennheiser, beyerdynamic, review, test,cuffie, amplificatore, dac, casse, riproduzione, ascolto, elettrostaiche,dinamiche, sennheiser, beyerdynamic, akg, hifiman